Inaugurata la casa dello sport
ROVIGO – “Era spinto da una passione fortissima per lo sport, per i valori che rappresenta. E quando tornava a casa dopo che era riuscito ad organizzare un evento sportivo stanco ma felice diceva a me a mia mamma: “Spero che sia arrivata tutta l’energia che ci ho messo e che in un prossimo futuro queste iniziative saranno ricordate”. A parlare è Maria Elena Osti, figlia di Giuseppe “Beppe”, affiancata dalla moglie Lena, al quale sabato, in occasione dell’inaugurazione della Casa dello Sport è stata intitolata la sala mediateca e scoperta una targa a lui dedicata: “in memoria a Giuseppe Osti, storico presidente del comitato provinciale del Coni di Rovigo che nel 1998 aprì per la prima volta la porta di questa sala donandola a tutto il movimento sportivo polesano”.
Una cerimonia avvenuta all’indomani del giorno del suo compleanno (il 21 marzo avrebbe compiuto 83 anni, ci ha lasciati il 18 dicembre del 2023), nella stessa location che nel 1998 grazie ad una sua idea e alla fondamentale collaborazione con Francesco Canella, fondatore dei Supermercati Alì (venuto a mancare a gennaio dello scorso anno a 92 anni) vide il primo taglio del nastro del Palazzo delle Federazioni Sportive: viale Porta Adige, 45/g, adiacente al centro commerciale Alìper di Rovigo. Dal 1998, e fino al settembre del 2024, questi spazi hanno accolto 15 federazioni sportive aderenti al Coni e una sala riunioni che in questi 26 anni è stata utilizzata dal mondo dello sport polesano per ogni forma di attività. Poi, a settembre del 2024, il Palazzo delle Federazioni Sportive chiude i battenti, quasi sotto silenzio.
Ma alcuni organismi sportivi non si sono dati per vinti e, come quando si gioca per portare a casa un risultato, è venuto fuori lo spirito sportivo. E come nel 1998, la sponda vincente è stata ancora una volta Alì Spa, nella persona di Gianni Canella, figlio di Francesco, con il quale è stata trovata una forma di convenzione ideale al mondo dello sport e riaprire le porte alla rinnovata Casa dello Sport. Sabato all’inaugurazione era presente il fratello di Francesco Canella, Pietro col nipote Matteo.
“Bello proseguire un progetto così longevo, possiamo dire che la Casa dello Sport continua ad essere un inquilino importante per ciò che rappresenta, le parole di Matteo Canella, seduto al fianco di Lena, moglie di Osti. Introdotto da Giovanni Cattozzi, presidente del Csi Rovigo, che nell’ultimo mandato di Osti, terminato nel 2008, era il suo vice. Nella casa dello sport il Csi ha trovato nuovi spazi, così come Fci (Federazione Ciclistica Italiana), Ficr (Federazione Italiana Cronometristi), Fip (Federazione Italiana Pallacanestro), Fipav (Federazione Italiana Pallavolo).
“Beppe mi ha insegnato molto, e se oggi siamo riusciti ad avere questo, è la dimostrazione degli insegnamenti che ci ha offerto Beppe, le parole di Cattozzi. Giuseppe è stato per me, assieme ad altri dirigenti storici, un punto di riferimento. In particolare, mi ha fatto capire il valore di servire lo sport, non per un tornaconto personale ma per il valore stesso dello sport. È stato uno di quei dirigenti nei quali ho visto concretizzarsi la mission dello Sport con la S maiuscola, quella cioè di avere l’uomo, la persona, al centro di un progetto educativo fatto di accoglienza, dedizione, cura del particolare e amore verso il prossimo”.
Prima di scoprire la targa c’è stata la benedizione della rinata Casa dello Sport con il vescovo Antonio Pavanello, alla presenza del sindaco Valeria Cittadin con il vice Andrea Bimbatti, del presidente della Provincia Enrico Ferrarese, dell’assessore regionale Valeria Mantovan, che ha portato i saluti del presidente della regione Luca Zaia e dell’assessore allo sport Cristiano Corazzari. Non hanno voluto mancare alla cerimonia amministratori di quei tempi, da Fausto Merchiori a Paolo Avezzù, Renato Borgato, Antonio Saccardin, Giancarlo Moschin, tanti dirigenti sportivi di enti che hanno collaborato con Beppe Osti.
“Beppe Osti è stato tante cose: insegnante, amministratore, sportivo, appassionato di cultura, un protagonista della vita pubblica rodigina capace di guardare sempre un po’ più avanti, ha detto il sindaco di Rovigo Valeria Cittadin. La Casa dello Sport è il frutto della sua visione, realizzata nel 1998, e ancora oggi unica nel Veneto: un luogo dove lo sport non è solo agonismo, ma confronto, collaborazione, identità. Ricordarlo alla presenza della sua famiglia, è stato un gesto semplice ma profondo. Perché certe eredità non si archiviano: si onorano, si raccolgono e si portano avanti.”
Belle le parole anche dell’assessore regionale Valeria Mantovan.
“La riapertura della Casa dello Sport di Rovigo, resa possibile grazie alla collaborazione tra federazioni sportive, e enti di promozione sportiva e la famiglia Canella dei supermercati Alì. Con grande emozione, abbiamo anche voluto rendere omaggio a un’icona dello sport rodigino e veneto Giuseppe ‘Beppe’ Osti, figura storica del nostro territorio che ha dedicato la sua vita alla crescita dello sport e dei giovani.
L’intitolazione della sala è un gesto di riconoscenza e memoria, affinché il suo impegno e i suoi valori possano continuare a ispirare le nuove generazioni. Grazie a tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile questo momento. Lo sport è e deve restare un pilastro di crescita e coesione sociale.”
Don Guido Lucchiari è stato l’assistente spirituale nell’ultimo mandato di Osti. “Beppe voleva dare allo sport tutti gli strumenti per fare bene lo sport e per fare bene con lo sport. Per questo si è messo sempre in gioco, a costo di rompere gli schemi già preordinati perché era capace di vedere l’azione che sembrava impossibile. Per tutti è sempre stato uno sprone e il Polesine gli deve essere sempre grato”.
Fu antesignano per tante cose, dall’iniziativa del TOP 50, all’agenda sportiva, un diario annuale in cui erano raccolte le figurine di tanti giovani delle varie discipline sportive, fino all’album dei futuri campioni, anno 2006.
Fa un particolare effetto andare, ora, a rivedere i volti sorridenti dei giovani e le giovani sportive che adesso, ognuno e ognuna nel proprio campo sono diventati a modo loro campioni.
Alla fine del suo quarto e ultimo mandato aveva pensato di realizzare una pubblicazione, Mirabiles, riguardante le stelle al merito sportivo polesane, il cui incipit era il pensiero di un poeta tedesco Joahnn Paul Richter “Il ricordo è l’unico paradiso dal quale non possiamo venir cacciati”.
E come non ricordare l’iniziativa “Un mattone per lo sport”: Osti si mise a lavorare per trovare sponsor raccogliendo alla fine 180 mila euro. Anche in questo fu antesignano, perché quell’operazione, datata 2009, sarebbe ora catalogata alla voce di “finanza creativa”.
Per dare maggior valore al ricordo, oltre alla targa all’ingresso della sala conferenze, ci sarà una personalizzazione speciale con la realizzazione di un murales a tema sportivo, realizzato dagli studenti del liceo artistico “Celio – Roccati”.
Le pareti della “Sala Giuseppe Osti” rappresenteranno il motto olimpico in latino “Citius, Altius, Fortius”, più veloce, più in alto, più forte e “Communiter”, insieme, motto aggiunto alle olimpiadi di Tokio per mettere in risalto l’aspetto della solidarietà nell’anno dell’emergenza mondiale del Covid. Il murales verrà presentato con una cerimonia ufficiale.
C.S.