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A Spa dominio delle Red Bull

29 Agosto 2022 Stampa articolo

SPA (Belgio) – Come nelle previsioni, il Gran Premio del Belgio ha visto il dominio indiscusso di Max Verstappen e della Red Bull con Perez secondo a confermare la doppietta e il dominio assolto del team austriaco.  Terza sul podio la Ferrari di Carlos Sainz che partiva prima dalla pole position.

Un dominio, quello del campione del mondo, che si estende anche alla classifica del campionato. Il risultato altamente negativo di Leclerc ormai mette quasi la parola fine su un campionato già compromesso. Che la monoposto austriaca sia nettamente superiore alla Ferrari è dato dall’ormai secondo posto conquistato da Sergio Perez proprio ai danni del monegasco.

Che la pole position di Carlos Sainz fosse solo una mera illusione per la vittoria lo si sapeva già. La F1-75 è apparsa semplicemente lenta, quasi lenta come una Mercedes. Non si tratta di una lentezza dovuta alle basse temperature come successo in Ungheria, ma questa volta la Rossa non aveva il passo in nessuna condizione con nessuna gommatura. La Mercedes di Russell giunto quarto era tremendamente vicina sul passo gara e con il risultato negativo in Belgio anche più vicina in classifica costruttori.  

Una partenza che premiava Sainz. Lo spagnolo veniva lasciato da solo mentre alle sue spalle c’era un trambusto che coinvolgeva Alonso, Hamilton e tirava dentro anche il rivale principale Perez per la vittoria. Più indietro Leclerc partiva bene e marcava stretto il campione del mondo, poi una visiera a strappo proprio del casco dell’olandese si infilava nella presa d’aria dei freni del monegasco che veniva costretto ad una fermata ai box imprevista.

Anche in Belgio il muretto che gestisce la strategia Ferrari non ha mancato di far pesare la sua incompetenza richiamando Leclerc per andare alla caccia di un improbabile giro veloce. Il monegasco prima perdeva la posizione su Alonso, poi lo ripassava solo per scoprire dopo gara che aveva superato il limite nei box. La conseguente penalità lo rimetteva in sesta posizione per completare il disastro del muretto Ferrari. Una situazione che poteva andare anche peggio se Ocon, settimo, fosse stato un pelo più veloce.

Giornata felice a metà per la Mercedes. Il team tedesco perde Lewis Hamilton per un contatto duro con Alonso. A farne le spese maggiori è stato il sette volte campione del mondo. Con un pochino di attenzione in più Hamilton poteva giocarsi il podio con Sainz e comunque finire bene davanti al compagno Russell. Il ritiro di Hamilton salva la Ferrari che altrimenti avrebbe visto avvicinarsi in modo insistente la Mercedes data per morta troppo presto dal team di Maranello.

Protagonista assoluto del Gp del Belgio è stato Fernando Alonso. Lo spagnolo parte benissimo. Poi il contatto con Hamilton rovina la sua bella partenza. Anche nel finale il due volte campione spagnolo ha lottato a denti stretti con un Leclerc inaspettatamente vicino nei due giri finali. Bella anche la prestazione della seconda Alpine con Esteban Ocon. Lo spagnolo si è reso protagonista di una bella gara sempre all’attacco con un paio si sorpassi di grande classe.

L’ultima stagione di Sebastian Vettel lo vede protagonista sulla pista che viene ritenuta l’università del pilotaggio portando l’Aston Martin AMR22 all’ottavo posto. Torna in zona punti anche la Scuderia AlphaTauri con Pierre Gasly che conquista due importantissimi punti. Una gara consistente considerando che sia il francese che il compagno Tsunoda sono stati costretti a partire dalla pit-lane. A chiudere la top ten è Alex Albon che conquista un punticino importantissimo per la Williams.

Dopo tre settimane di pausa, sulla pista che doveva segnare il riscatto della Ferrari, invece la corazzata rossa affonda del tutto. Sainz non aveva il passo. Lo spagnolo poteva stare a stento davanti a Perez questo fino a quando il messicano non si è ricordato di avere sotto il sedere una Red Bull. Ma sulla pista che è la più probante di tutte per determinare il livello di un pilota Max Verstappen ha dimostrato tutta la sua classe. Il distacco di quasi due secondi al giro al compagno con la stessa macchina lo dimostra senza dubbi.

Daniele Marangoni



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