StoneBrixiaMan incorona i suoi 42 triatleti di pietra
no images were found
PONTE DI LEGNO (Brescia) – Tra i 100 motivatissimi triatleti al via di StoneBrixiaMan solo 42 sono riusciti a portare a termine il proprio sogno e varcare le agognate ‘porte del Paradiso’. Come da tradizione, a Ponte di Legno sono stati eletti gli StoneMen 2022, i finisher dell’extreme triathlon full distance d’alta quota, organizzato da TriO Events in partnership con Regione Lombardia, Provincia di Brescia, Comuni di Ponte di Legno e Sulzano.In questa quinta edizione il meteo è stato favorevole agli atleti, ma solo coloro che sono riusciti a completare le tre frazioni, dalle acque del Lago d’Iseo fino ai 2.600m slm di Passo Paradiso tra nuoto, bici e corsa, hanno ricevuto a sugello dell’impresa l’emblematica pietra in porfido viola della Valle Camonica, unica per colorazione e uniformità. A guidare il manipolo di coraggiosi l’uomo e la donna più veloci a tagliare il traguardo, Giuseppe Bonsi (Sportaction) in 14h01’27” e Nicole Bretting (Germania) in 16h30’53”.
“Un viaggio pazzesco – commenta il fisioterapista bresciano Giuseppe Bonsi – partito con una frazione nuoto non eccezionale, di cui ero consapevole, complici anche le onde presenti a Tavernola. Con bici e corsa sapevo di poter dare il meglio. Sono camuno di adozione, esercitando in Valle Camonica da tanti anni. Mi alleno in questi meravigliosi territori, quindi sono abituato a gestire il vento contrario in bici fino a Edolo. Dopo un paio di crisi sul Gavia, sono riuscito a superare il primo triatleta continuando ad avere sensazioni molto positive. Senza dubbio lo stupendo percorso così variegato ha aiutato a sostenere la fatica. Da gennaio avevo deciso di lanciarmi in questo mio primo triathlon estremo su distanza Ironman, è stata fondamentale l’impeccabile assistenza dei miei amici”.
“È stata una gara molto dura – dichiara la tedesca Nicole Bretting – Oltre a varie competizioni su lunghe distanze, lo scorso anno ho sostenuto un extreme triathlon in Austria, devo dire meno sfidante. Soprattutto la frazione corsa, con gli ultimi difficoltosi 8 km, mi ha messo davvero alla prova qui in val Presena. In fase di preparazione non pensavo a un simile risultato ma, essendo una competizione molto complessa, ho sempre creduto che tutto fosse possibile, anche tagliare il traguardo con il miglior tempo!”
In un tempo massimo di 20 ore, 3.8 km a nuoto, dalle ore 4 del mattino, seguiti da 175 km in bici tra le province di Brescia e Sondrio con il superamento dei passi Aprica, Mortirolo e Gavia e 39 km di corsa sui sentieri sterrati dell’Alta Valle Camonica. Un’ascesa di oltre 6mila metri, che per molti ha rappresentato una primissima esperienza, mentre per altri una seconda opportunità con cui abbattere i propri limiti.
Una sfida estrema internazionale
Sono state 15 le nazioni (Italia, Repubblica Ceca, Romania, Polonia, Austria, Svezia, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Russia, Portogallo, Gran Bretagna, Spagna, Slovacchia) rappresentate dai 100 coraggiosi triatleti in gara, tra cui Francesco Uberto, ideatore dell’evento.
Una manifestazione di risonanza internazionale non solo per le provenienze degli iscritti ma anche per i suoi standard, tanto da divenire dal 2021 tappa di Extreme Triathlon Series, insieme a Winterman CZECH Xtreme Triathlon, Knysna Extreme Triathlon, Pirene Xtreme Triathlon, Austria eXtreme Triathlon. Chi conquista la finish line delle cinque gare entro 3 anni l’accesso all’élite Hall of Fame Extreme Triathlon Series.
Un viaggio introspettivo tra nuoto, bici, corsa
Alle prime luci del mattino la scia di boe illuminate ha attraversato su una traiettoria retta, resa più difficile del previsto da rispettare a causa del moto ondoso, lo specchio d’acqua per la frazione di nuoto (3.8 km), destinazione T1 a Sulzano, dopo il traghettamento con un battello sulla sponda del Lago d’Iseo in località Tavernola Bergamasca.
La frazione bici (175 km) ha coinvolto l’intera Valle Camonica, con un dislivello positivo complessivo di 4.300m in massimo 11 ore. Dopo 75 km, i triatleti hanno affrontato a Edolo il passo Aprica (1.176m slm), per poi raggiungere il Mortirolo (1.852m slm). Dopo una ripida discesa fino a Monno, sono risaliti verso il centro di Ponte di Legno (km 140 – 1.200m slm). Da qui l’attacco al passo Gavia (2.621m slm) con un giro di boa prima dell’ultima discesa alla T2 in piazza a Ponte di Legno.
Dai 1.200m slm ai 2.600m slm della finish line la frazione di corsa (39 km), da terminare in 7 ore. Nei primi 20 km nei pressi di Ponte di Legno e del fondovalle sono state toccate le frazioni di Zoanno, Precasaglio e Villa Dalegno, per passare sul versante opposto nel centro di Temù, di Valbione (1.500m) e nuovamente a Ponte di Legno per un secondo bagno di folla (km 20).
Attraverso la pista da sci, un’ultima salita finale ha condotto al passo del Tonale (1.883m slm) con cut-off orario alle ore 21 (km 31). I 7 km conclusivi (800m di dislivello) verso il Passo Paradiso sono stati percorsi su un sentiero di alta montagna nella val Presena, per un dislivello positivo complessivo dell’ultimo segmento di 2.200m.
C.S.