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Giulia Morsiani: “Ferrara Baseball, un’emozione da provare”

L’allenatrice della categoria Esordienti, protagonista di un campionato da ricordare, racconta un anno di lavoro e progetta il futuro. “Lo sport insegna tantissimo. E insieme si va lontano”
3 Novembre 2021 Stampa articolo

FERRARA – Cita Kipling e Baden Powell, e si definisce “Un’allenatrice in cammino, scanzonata ma grintosa”. È l’autoritratto di Giulia Morsiani, coach del Ferrara Baseball categoria Esordienti, alla sua terza panchina dopo il lusinghiero primato conquistato dai suoi piccoli atleti nel campionato appena concluso. Prima di tutto mamma e tifosa, poi accompagnatore e dirigente, Morsiani ha iniziato il suo percorso tecnico nel 2019, seguendo l’anno successivo i corsi per allenatori ed educatori sportivi del CONI e quindi della FIBS.

In poco tempo, grandi risultati: “A questa età maturano cambiamenti incredibili anche solo in pochi mesi. In due anni ho visto tanti bambini ‘sbocciare’: sul campo acquisiscono maggiore sicurezza, padronanza e coraggio. Intanto cresce anche il senso di squadra, il gruppo: una fratellanza istintiva che i più piccoli apprendono dai più grandi e che immediatamente restituiscono ogni volta che all’allenamento si presentano nuovi compagni. La soddisfazione più grande è trasmettere, attraverso lo sport, l’importanza della cura del corpo e la pratica di valori fondamentali per una crescita solida, in una rete di affetti salda e forte”.

Obiettivi che, secondo Giulia, sono direttamente proporzionali alle abilità dei formatori.

“Un allenatore capace deve saper entrare in contatto con ciascuno dei suoi atleti. La chiave per un buon lavoro è un buon clima, che si costruisce insieme partendo da un legame di fiducia. Poi chi guida deve saper appassionare, coinvolgere, e mantenere sempre la lucidità necessaria per essere percepito come punto di riferimento, autorevole ed esemplare”.

Ma qual’è l’essenza del baseball? Morsiani non ha dubbi.

“Il baseball è una sfida con sé stessi e con i propri limiti, un gioco che ti mette alla prova in una dimensione in cui ogni secondo è prezioso e ogni gesto può ribaltare la situazione. Penso sia lo sport che più di ogni altro valorizza la crescita e le prestazioni individuali al pari e all’interno di un lavoro di squadra. Inoltre, questo gioco ha in sé un’eleganza, uno stile dalle forti connotazioni estetiche, che riflettono la ricchezza interiore di chi lo pratica. Il baseball profuma di qualità come lealtà, impegno, umiltà, coraggio, empatia. Doti che in un si trasferiscono dai singoli al gruppo, in un vicendevole confronto su spunti e comportamenti da seguire oppure da evitare”.

Uno sport dove ogni squadra deve dare il meglio, tanto in attacco quanto in difesa:

“Tra i cinque e gli otto anni la maggior parte dei bambini sembra apprezzare soprattutto la battuta, ma non mi sento di affermare che questa sia più importante della difesa. Vanno insegnate entrambe con costanti collegamenti ed esempi reciproci, perché i bambini possano metabolizzare le due fasi come parti di un unico”.

Terminato un ciclo vincente, la determinatissima Giulia è pronta a intraprenderne un altro.

“Tanti bambini sono passati di categoria, e ora ne arrivano di nuovi e il lavoro riparte da capo. Mi aspetto di formare insieme una squadra appassionata, determinata, soprattutto sveglia e pronta a rischiare. E punto ad accendere nei praticanti la scintilla della passione. Al campo i bambini si devono sentire come a casa, al sicuro, sapendo di poter contare su sé stessi, sui compagni e sui coach. Se c’è una cosa che ci ha insegnato il successo dell’ultimo campionato, è che insieme si arriva lontano”.

Insegnando anche la differenza tra vittoria e sconfitta? Quale dovrebbe essere l’approccio dei bambini rispetto a questa dicotomia?

“Vincere e perdere sono eventualità: a monte di entrambe c’è sempre il lavoro, oltre ad esse c’è sempre esperienza. Personalmente non condivido come oggi ci si appiattisca a una sostanziale omologazione tra le due possibilità: lavorare sodo e vincere resta un insegnamento inestimabile per i giovani, che dalla vittoria comprendono come anche nella vita l’impegno paghi. Poi è vero che anche una sconfitta insegna molto, tanto agli atleti quanto a noi allenatori: insegna a guardare senza frustrazione a ciò che non ha funzionato, ad accogliere opportunamente le emozioni che derivano dall’insuccesso e a ripartire con coraggio”.

Al Ferrara Baseball le iscrizioni sono aperte tutto l’anno. Cosa dice coach Giulia per convincere i  bambini a provare questo sport?

“Dico che il baseball è un’emozione da provare. Basta battere una palla una volta per capire cosa intendo. E poi dico che il nostro campo, il diamante del Centro Sportivo di Marrara, è un posto unico, magnifico, pulito, verde. Ci sono un sacco di ragazze e ragazzi con cui fare amicizia e con cui giocare. Vi prometto che insieme ci divertiremo come matti”.

 

C.S.



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