Delta Volley in A2!
Gamma Chimica Brugherio-Delta Group Rico Carni Porto Viro 2-3 (24-26, 21-25, 25-23, 25-17, 9-15)
Battute punto/errori: Brugherio 6/21, Porto Viro 4/11; Ricezione: Brugherio 58%, Porto Viro 49%; Attacco: Brugherio 44%, Porto Viro 40%; Muri punto: Brugherio 9, Porto Viro 8.
Gamma Chimica Brugherio: Nielsen 42, Gozzo 11, Teja 9, Piazza e Frattini 6, Santambrogio 3, Jacopo Biffi e Fumero 1, Compagnoni e Tommaso Biffi 0, Salvador e Innocenzi NE; liberi: Raffa e Todorovic. Coach: Danilo Durand.
Delta Group Rico Carni Porto Viro: Vinti 16, Cuda 12, Lazzaretto 11, Bargi 9, Kindgard 5, Aprile 3. Sperandio 2, Dordei 1, Bellia e Zorzi 0, Marzolla e Maniero NE; liberi: Lamprecht e Bernardi. Coach: Massimo Zambonin.
BRUGHERIO – Era destino, era già scritto da qualche parte: ancora una giornata piovosa come cornice, ancora in trasferta, ancora al tie-break. Perfino la data coincide, su per giù.
A quasi due anni esatti dalla promozione in A3 conquistata a Mirandola, la Porto Viro del volley esulta sotto il cielo di Brugherio per un altro, storico salto di categoria. La Delta Group Rico Carni vince 2-3 gara due delle semifinali playoff in casa dei Diavoli Rosa ed è promossa in Serie A2 Credem Banca.
È il finale che merita una delle più straordinarie favole sportive recenti, del Polesine e non solo. Appena nove anni per passare dalla Serie D alla Serie A2, nove anni per concepire e plasmare un sogno, per trasformarlo in un obiettivo concreto, per realizzarlo.
In mezzo ci sono stati tanti successi ma anche dei passaggi amari. La pandemia, per esempio, che un anno fa ha interrotto la corsa della formazione di Massimo Zambonin sul più bello e poi le ha tolto l’anima, ovvero il supporto dei suoi appassionatissimi tifosi.
Quella del Delta Volley, però, è una storia di caparbietà, di “riproviamoci” anche dopo le delusioni più cocenti e le cadute più fragorose. Così la scorsa estate il Presidente Luigi Veronese e il suo team dirigenziale si sono messi al lavoro per allestire una squadra ancora più competitiva.
Il resto è noto, la prima metà di campionato da soli in testa alla classifica, la sorprendente cavalcata in Coppa Italia, oggi la promozione in A2, arrivata senza mai perdere un incontro di playoff. È il culmine, il massimo, l’epilogo perfetto della favola Porto Viro. Perlomeno fino a che non verrà scritto il prossimo capitolo.
Confermata in blocco la Delta Group Rico Carni di coach Massimo Zambonin: Kindgard alzatore e Cuda opposto, Sperandio e Bargi in posto tre, Vinti e Lazzaretto schiacciatori, Lamprecht e Bernardi liberi. Nonostante la debacle di gara uno, anche Danilo Durand preferisce non rimescolare le sue carte: Santambrogio-Nielsen sulla diagonale, Frattini-Fumero centro, Gozzo-Teja in banda, Raffa libero. Dirigono l’incontro Serena Salvati di Roma e Beatrice Cruccolini di Perugia.
C’era da aspettarselo, Brugherio rabbiosa in avvio: 9-4 sul servizio di Teja, time richiesto da Zambonin. Porto Viro cede ancora un punto break (10-4 Gozzo) prima di iniziare, o meglio, abbozzare la faticosa risalita sul turno in battuta di capitan Cuda (10-7). Bella murata di Vinti su Nielsen (11-9) ma anche due attacchi nerofucsia a vuoto (14-9), Bargi stringe di nuovo il gap (ace del 14-11), Gozzo ristabilisce le distanze in pipe (16-11).
Non molla la presa la Delta Group Rico Carni, che sfrutta la battuta float di Kindgard e la vena offensiva di Cuda per riportarsi a contatto: 16-15, un time speso da Durand. Il muro polesano fatica ad assorbire i contrattacchi lombardi (19-15), Zambonin si gioca la carta Zorzi in battuta, senza esiti (21-17). Block accendi-speranza di Kindgard, diagonale chirurgico di Lazzaretto nello scambio successivo: Porto Viro è viva e vegeta, Durand interrompe per la seconda volta il gioco (21-20).
Lazzaretto esulta per il muro del pareggio, ma il videocheck glielo cancella (22-20). Entra Dordei in seconda linea, scontro a rete e Kindgard svernicia le mani di Gozzo, che poi spara out l’attacco della parità: 23-23, esce proprio il numero cinque dei Diavoli Rosa, al suo posto Piazza. Prima palla set per Brugherio annullata da Vinti (24-24), Cuda firma il sorpasso dopo uno scambio all’ultimo sangue (24-25), i padroni di casa si tagliano da soli le gambe con un’invasione imperdonabile: 24-26, 0-1 Delta Group Rico Carni.
Cambio campo, gli ospiti provano subito ad allungare: 0-2 sul servizio di Bargi, 3-5 su quello di Vinti. Brugherio resta sempre sull’attenti e passa al comando grazie al cecchino Nielsen: un’autentica fucilata la battuta che vale il 7-5. Squadre comunque vicine, Porto Viro incassa con nonchalance i ceffoni di Gozzo e Nielsen, aspettando l’errore avversario – che arriva puntuale – per tornare in parità.
Guarda caso è un’invasione lombarda, propiziata da due grandi difese di Bernardi, a spingere avanti nel punteggio l’armata nerofucsia: 15-16, time Durand. Il graffio di Bargi in contrattacco fa molto male a Brugherio, che chiama un altro tempo (16-18), anche Vinti lascia il segno (17-20, altro gettone per Dordei e Piazza). Reazione dei Diavoli Rosa, Nielsen capitalizza la ricezione slash ospite: 20-21, time Zambonin.
Torna in campo Lazzaretto, che uno scambio tanto acceso quanto fondamentale, quello del 20-23. La Delta Group Rico Carni ha ormai le mani sul doppio vantaggio, Zorzi fa di nuovo capolino in battuta, giusto in tempo per gustarsi il finale: 21-25, 0-2.
Terzo set, Durand schiera Piazza in luogo di Teja. Si comincia all’insegna degli errori, su entrambi i fronti. Brugherio corre con il muro di Gozzo (8-6), Lazzaretto affretta il passo di Porto Viro (ace del 9-8), il pari arriva su muro di Sperandio, quindi due palloni gestiti malamente dai padroni di casa: 11-13, time Durand. Aggancio lombardo di Gozzo in battuta (13-13), Vinti rimette due punti di margine nel sacco (13-15), Nielsen glieli scippa a muro (15-15).
Lo stesso cannoniere danese, in combutta con Gozzo, porta i Diavoli Rosa al comando in un momento molto delicato (18-17).
Dalle due panchine escono Dordei (per Lazzaretto) e Teja (per Gozzo): più efficace la mossa dei lombardi, proprio Teja mette giù il 22-20, inevitabile time per Zambonin. A segno Nielsen per il 23-20, mezza sentenza è sul tavolo, ma Vinti morde un contrattacco ricco di spine: 23-22, tempo comandato anche da Durand. Piazza conquista la palla set, seconda chiacchierata di coach Zambonin con i suoi (24-22). Nielsen chiude alla seconda occasione utile: 25-23, 2-1.
La quarta frazione è una terra da conquistare con qualsiasi arma a disposizione. Nielsen la inizia con la dinamite in battuta: 8-4, Zambonin ha già usato un time e sostituito Sperandio (problemi al ginocchio) con Aprile e Lazzaretto con Dordei. Lo schiacciatore romano e Bargi (muro) danno un po’ di fiato alle trombe polesane (8-6), ma Nielsen e Jacopo Biffi (block) affilano ulteriormente gli artigli dei Diavoli Rosa (11-6).
Con il nuovo schieramento Porto Viro fatica a trovare i consueti tempi di gioco: 18-12, altro time richiesto da Zambonin. I nerofucsia si affidano al muro per cercare di rientrare (19-15 Bargi), Cuda è regolare in cambio palla, ma non può bastare per fermare la furia lombarda. L’ace di Santambrogio (23-16) segna di fatto la resa di Porto Viro, che a questo punto vara il doppio cambio (Zorzi-Bellia per Kindgard-Cuda) per risparmiare energie in vista del set decisivo: 25-17, 2-2.
Tie-break, la Delta Group Rico Carni conferma Aprile in sestetto. Di Bargi le prime fiammate nerofucsia, attacco e muro per l’1-2, battuta ficcante per il 2-4. Il videocheck sorride agli ospiti, battezzando in campo la battuta di Vinti (4-7, time Durand) e fuori il successivo attacco di Nielsen: 4-8 al cambio campo.
Si rivede Bargi, frustata al centro per il 5-10, secondo e ultimo time richiesto dai padroni di casa. Ormai appesa a un filo Brugherio, mentre Porto Viro cavalca sicura verso l’obiettivo di una stagione, di una vita intera. Ci siamo, è stata dura ma così è ancora più bello: 9-15, 2-3 Delta Group Rico Carni, benvenuta Serie A2.
Le prime parole della festa promozione sono quelle di un commosso Luigi Veronese, Presidente del Delta Volley: “Dedico la vittoria di stasera a Valerio, un caro amico a cui avevo promesso questo traguardo e che purtroppo questa sera non può essere con me a festeggiare.
E poi il mio pensiero va ai nostri sponsor, che ci hanno supportato nonostante le difficoltà della pandemia, così come ai nostri tifosi, a cui so che è mancato tantissimo poter sostenere la squadra dal vivo, ma che hanno comunque continuato a seguirci durante tutta la stagione.
Come dissi già due anni fa a Mirandola, anche questa promozione è un punto d’inizio e non d’arrivo. Dobbiamo guardare avanti, la società sarà strutturata e adeguata alla categoria che andremo a fare, tutti noi siamo già proiettati per il futuro. Chi si ferma è perduto e io finché avrò forza non mi fermerò”.
Serata di grandi emozioni (e di lacrime) anche per Massimo Zambonin, tecnico della Delta Group Rico Carni: “La promozione in A2 è il coronamento di un cammino fantastico che abbiamo fatto in queste tre stagioni. Quest’anno è stato probabilmente il più difficile, tra Covid e alcune problematiche che ci sono stati in squadra, ma siamo rimasti compatti, soprattutto lo staff tecnico e dirigenziale.
Ringrazio la società per l’opportunità che mi ha dato, i miei collaboratori, dal primo all’ultimo, e la squadra, che ha lottato sempre, in ogni situazione, arrivando in fondo ad ogni competizione, Coppa Italia compresa. L’ultima dedica è per la mia famiglia, che mi ha supportato e sopportato in questo cammino difficile. t alcune tensioni. Le emozioni in questo momento sono stante”.
Egon Lamprecht, la bandiera nerofucsia che sventola senza sosta dal 2012, dai tempi della Serie D: “È un’emozione molto grande arrivare in A2 dopo tutti i sacrifici e la ‘scalata’ che abbiamo fatto, conquistando quasi una promozione all’anno.
In questi nove mesi ci siamo allenati tantissimo e stasera raccogliamo il frutto dei nostri sforzi. Nessuno ci ha regalato niente, anche Brugherio non ha mollato in questa gara due, e vincere così è forse ancora più bello. Quando ho capito che avremmo potuto farcela? Dopo la rimonta in casa di Tuscania, da 0-2 a 3-2: quella vittoria ci ha dato tanta fiducia, da lì ho capito che ce l’avremmo fatta”.
C.S.