Marini Delta, pratica Macerata archiviata!
Med Store Macerata-Biscottificio Marini Delta Porto Viro 1-3
(23-25, 23-25, 25-21, 21-25)
Battute punto/errori: Macerata 6/13, Porto Viro 3/11; Ricezione: Macerata 66%, Porto Viro 44%; Attacco: Macerata 43%, Porto Viro 46%; Muri punto: Macerata 2, Porto Viro 13.
Med Store Macerata: Snippe e Ferri 20, Pasquali e Margutti 8, Calonico 6, Monopoli 2, Princi 0, Pahor, Cordano, Risina e Sanfilippo NE; liberi: Gabbanelli e Valenti. Coach: Adriano Di Pinto.
Biscottificio Marini Delta Porto Viro: Vinti e Cuda 17, Lazzaretto 10, Bargi 9, Sperandio 8, Kindgard 4, Aprile 2, Bellia 0, Marzolla, Dordei e Zorzi NE; liberi: Lamprecht e Bernardi. Coach: Alberto Previato.
Macerata -Sette come le vittorie di fila, dodici come i punti conquistati nelle ultime quattro partite, sette (di nuovo) come le lunghezze di vantaggio sulla più diretta inseguitrice. Sono i voti pieni, pienissimi con cui la Biscottificio Marini Delta Volley supera il difficile banco di prova Med Store Macerata: l’1-3 ottenuto dai in terra marchigiana vale il record di vittorie consecutive nella massima serie per i nerofucsia, ma soprattutto la conferma di essere sempre di più la squadra da battere nel girone bianco di Serie A3 Credem Banca. Lo dicono le prestazioni di Cuda e compagni, oggi al limite della perfezione per almeno tre set, lo dicono i numeri (da sballo) della capolista. E quelli, si sa, non mentono mai.
Ancora senza coach Zambonin in panchina, la Marini Delta si presenta al via con la stessa formazione che ha avuto ragione di Portomaggiore sette giorni fa: Kindgard alzatore e Cuda opposto, Sperandio e Bargi centrali, Vinti e Lazzaretto schiacciatori, Lamprecht libero. Le scelte di Adriano Di Pinto, tecnico della Med Store Macerata: Monopoli in diagonale con Ferri, Calonico e Pasquali al centro, Snippe e Margutti in posto quattro, Gabbanelli e Valenti liberi. Arbitrano l’incontro i signori Ugo Feriozzi di Ascoli Piceno e Marco Turtù di Montegranaro.
Squadre subito molto aggressive, Macerata strappa una prima volta (7-5), Sperandio a muro assorbe il break (7-7), ma i padroni di casa allungano di nuovo con Ferri e Snippe (10-7, su quest’ultimo tocco a muro ammesso da Sperandio e conseguente cartellino verde). Delizia di Cuda e cattiveria di Sperandio, pari nerofucsia: 10-10. Sta salendo il tono agonistico polesano, Lazzaretto conquista un altro punto in contrattacco e costringe al time Di Pinto: 10-11. Ancora un block di Sperandio, poi il morso velenoso di Cuda (11-13). I marchigiani impattano su ace di Ferri (13-13), che, però, sbaglia l’attacco del 14-16. Vinti regala il massimo vantaggio alla Marini Delta, seconda interruzione richiesta da Di Pinto (15-18). Cuda e Sperandio abbassano la saracinesca, Macerata fallisce l’attacco successivo (16-21). La Med Store non è disposta a issare bandiera bianca: ace violento di Snippe e time per Previato, 22-24. Sempre cecchino Snippe in battuta (23-24), ma l’ultimo servizio (in nastro) gli è fatale: 23-25, 0-1 Marini Delta.
La formazione di casa prova a imporre il ritmo della seconda frazione (3-1), Porto Viro si adegua presto al tempo del ballo: pari di Cuda (ace del 3-3), sorpasso di Kindgard (muro del 4-5). Sperandio ci mette i tentacoli per il block del 7-9, ma anche Macerata ha le sue armi letali, vedasi Margutti in battuta e Snippe davanti (10-9). Rieccolo, Sperandio è un gigante a muro (10-11), la battaglia resta comunque serratissima. Gli ospiti tornano al comando proprio nel momento più caldo, Vinti capitalizza a muro una miracolosa difesa di piede di un suo compagno: 21-22, time Di Pinto. Ancora sontuoso Vinti, che pesca il sette in diagonale (confermato dal check), Margutti invece spara out il pallone seguente: 22-24, altro time per Di Pinto. Chiude il conto Cuda alla seconda palla utile: 23-25, 0-2 Marini Delta.
Terzo set, calma e difesa, così Porto Viro cerca di prendere in mano le redini del gioco. Macerata risponde presente sul turno in battuta di Pasquali (8-7), quindi Calonico e Snippe tengono a distanza gli ospiti (12-10), ora un po’ irretiti dalla pressione marchigiana. I nerofucsia hanno comunque il merito di continuare a lottare su ogni pallone, tanto da giungere (faticosamente) al pari con Vinti (18-18), ma Monopoli in battuta respinge il tentativo di assalto al mittente: 21-18, time Previato. Ancora una ricezione polesana imprecisa, i padroni di casa non fanno prigionieri (23-19, secondo time out per Previato). Contesa ufficialmente riaperta: 25-21, 1-2.
La quarta frazione si apre con le (solite) titubanze nerofucsia in ricezione (7-5). Poker argentino per uscire dal momento difficile: attacco di Vinti, muro a uno di Cuda, doppio ace di Kindgard, 7-9. Porto Viro è tornata concreta e smaliziata come nei primi due set, Cuda mette giù il punto del 9-12, time per Di Pinto. Brutta tegola per gli ospiti, infortunio alla caviglia per Bargi, dentro Aprile. Il neoentrato ci mette davvero un attimo ad ambientarci (attacco e muro a segno), poi Vinti allarga il divario con un block da urlo: 12-16, Di Pinto richiama nuovamente i suoi in panchina. Il muro polesano è davvero granitico adesso, l’appiglio più sicuro per contenere il tentativo di rimonta marchigiano. Che non va oltre le intenzioni, perché la capolista ha troppa voglia di prendersi anche questa settima vittoria in campionato: 21-25, 1-3 Marini Delta.
Le parole di Alberto Previato, per la seconda settimana consecutiva head coach della Marini Delta: “Queste sono partite bellissime da vincere, ci aspettavamo una gara così dura e lo è stata, merito di entrambe le squadre che hanno dato il 100% in campo. I ragazzi hanno fatto tutto quello che avevamo preparato e lo hanno fatto al meglio. Dispiace un po’ aver perso il terzo set, ma lì Macerata ha tirato davvero fuori delle battute incredibili, penso che la nostra bravura sia stata quella di resettare e pensare al parziale successivo”.
Protagonista (a sorpresa) di giornata Samuele Aprile, subentrato nella fase clou del quarto set e subito nel vivo dell’azione: “In settimana sono stato poco bene ma sono voluto venire via comunque con la squadra per supportare i miei compagni nel miglior modo possibile. Il mio ingresso a freddo? Sapevo di dover fare qualcosa in campo e l’ho fatto, alla fine il mio compito è proprio questo: farmi trovare pronto quando c’è bisogno di me”.
C.S.