Carl Fogarty: un cuore su due ruote
Figlio del grande George Fogarty, Carl è un pilota britannico di categoria Superbike divenuto campione del mondo per ben quattro volte. È soprannominato “The King” o “il Re”, in italiano, proprio perché è il pilota più vincente in assoluto nella sua categoria con quattro titoli mondiali all’attivo e ben 59 vittorie in sella alla Ducati 916 e 996 nel team ufficiale.
Il 1990 è l’anno dell’ascesa di Fogarty: oltre a vincere il terzo titolo mondiale nella classe FIM F1, partecipa a gare del motomondiale – classe 500 e anche a quelle di Superbike. Nel 1992, dopo la vittoria del mondiale endurance, firma il contratto di pilota con la Ducati. Nel suo primo anno nella nuova scuderia, conquista la sua agonista prima vittoria a Donington Park, famoso circuito britannico, nel novembre ’92 ottiene la vittoria al GP di Macao sull’omonimo circuito cittadino.
Nel 1993 sfiora il titolo mondiale, piazzandosi in un secondo posto alle spalle del suo rivale statunitense Scott Russell; pur con 11 vittorie, il suo rivale ha 29 punti in più in classifica. Nello stesso anno non riesce a ottenere la vittoria nel motomondiale – 500 in suolo britannico a Donington Park perché gli finisce la benzina. La gara a cui aveva partecipato utilizzando una “wild card” ovvero un accordo per la partecipazione anche senza essersi qualificato per la partecipazione, lo vede arrivare quarto a motore spento.
Nel 1994, con dieci GP vinti e 305 punti, diventa per la prima volta campione del mondo. L’anno seguente, nel 1995, guadagna nuovamente il titolo mondiale con tredici Gp vinti e quasi cinquecento punti ottenuti
Nel 1996 non corre più con la Ducati, bensì viene ingaggiato dal team Castrol Honda per portare la Honda RC45 sul gradino più alto del podio: era dotata di un motore V4 e quasi 120 cavalli di potenza, tuttavia a fine campionato si trova quarto in classifica, ciò basta a far tornare in Fogarty la voglia di gareggiare nuovamente con la Ducati.
Nel 1997, tornato in sella alla Ducati, è nuovamente in lotta per il titolo il quale, tuttavia, viene solo sfiorato. Il britannico conclude il campionato con una notevole seconda posizione dietro a John Kocinski.
Ritorna ad essere campione del mondo nel 1998: all’ultima gara Fogarty supera il suo rivale, Aaron Slight, di tre punti. L’anno seguente si laurea per l’ultima volta campione del mondo, battendo il suo rivale Colin Edwards.
Nel 2000 le cose non vanno per il meglio: Fogarty, nella gara 2 del GP d’Australia, nel tentativo di recuperare da una cattiva partenza, tocca il pilota austriaco Robert Ulm e, complice la pista bagnata, cade rovinosamente rompendosi il braccio sinistro e l’omero. È costretto a stare fermo per oltre 40 giorni e nonostante gli sforzi fatti per tornare in pista a tutti i costi, il 20 settembre 2000 annuncia il suo ritiro dalla SBK.
Nel 2003 rientra in ambito SBK, ma non come pilota, bensì come team manager della squadra da lui fondata: la “Foggy Racing” portando in pista la nuova moto prodotta dalla Petronas insieme alla Sauber Petronas Engeneering e dotata di bel 129 cavalli: la Petronas FP1. La moto, sviluppata quando il regolamento prevedeva un massimo di 900 cm³ per le moto a tre cilindri, si trovò in svantaggio rispetto alle altre moto, poiché nel 2003 le modifiche al regolamento avevano permesso una cilindrata massima di 1000 cm³, indipendentemente dal numero di cilindri. Questo porta il team a non avere buoni risultati in pista e la mancanza di sponsor a supportare il progetto, fanno sì che Carl Fogarty decida di abbandonare il motomondiale una volta per tutte.
Foto fatte con l’ausilio del mio canale YouTube TacticalEspionageGames https://www.youtube.com/channel/UCQy92EBCpqzzW3_QwdmVing
Mattia Bonazzo