Sport Crime, al montaggio le riprese di Rovigo e Porto Tolle
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Per una serie televisiva, ancora più che per un film, la fase del montaggio finale dell’intera stagione è quella della verità, e le immagini dell’episodio «Porto Tolle» sembrano tra le preferite degli autori.
«È come la vendemmia per un viticoltore – dichiara la produttrice veronese Daniela Scalia – fino a quel momento hai impressioni, assaggi, ma solo con il prodotto grezzo in mano sai esattamente la qualità del prodotto finito, e Porto Tolle, Rovigo, gli impianti sportivi, la Questura… tutte le immagini dell’episodio 4 danno i brividi».
Continua il ventenne ex hockeysta Nico Tramontin, che nella produzione si occupa di seguire la preparazione dei giovani e degli atleti: «In genere i giovanissimi e gli atleti di pugilato o ring in genere li recluto e preparo io, a Rovigo invece li ho trovati tutti pronti e perfetti, scenici, bravi, professionali, sia le figure atletiche, dei veri mostri, che quelle narrative come l’allenatore”.
Questo grazie alla collaborazione con Cristiano Castellacci e la Pugilistica Rodigina. «Me li ha segnalati il nostro “uomo a Rovigo” Raffaello Franco – continua a ancora Daniela Scalia – oltre a essere il nostro location manager è anche un amico e uno sportivo vero e sa quanto, sia aziendalmente sia personalmente, teniamo all’etica sportiva. Quando Franz mi ha detto “sono dei nostri” non ho chiesto altro se non di incontrarci di persona. Sono bastati pochi minuti con Cristiano e i suoi ragazzi nella splendida location dell’ex ospedale psichiatrico di Granzette per accordarci. Possiamo ironizzare sulla follia di un simile approccio per un prodotto di grande investimento imprenditoriale e destinato al mercato internazionale, ma il risultato parla chiaro. Pochi minuti tra “pazzi” di valori dello sport hanno avuto più successo e valore che ore e ore di powerpointeraggio».
C’è stato così l’esordio attoriale di Enrico Pizzardo, estremamente credibile nel ruolo del manager sportivo, e la partecipazione di Traoré Beh Alassane ed Efe Osamwonyi che hanno affiancato il protagonista di puntata Eliel Mavakala.

Ciak alla pista di atletica con gli atleti della Pugilistica, del Baseball Rovigo e della New Ascaro Rovigo
La collaborazione con le realtà sportive del territorio però si è estesa anche alla New Ascaro Rovigo, protagonista nelle scene di football gaelico, e al Rovigo Baseball. Un primo scambio quello con la società guidata da Lucio Taschin che ha messo le basi per una futura collaborazione e un ritorno delle telecamere della serie a Rovigo.
Sullo sfondo del mitico Stadio Battaglini, dove la troupe ha goduto di un tipico terzo tempo alla Casetta Rossoblu, la produzione ha scelto veri sportivi e veri impianti, che verranno presentati al pubblico internazionale con la loro denominazione e la loro reale geografia. Per questo la produzione ha lavorato col Patrocinio del Comune di Rovigo.
Caratteristico anche il fatto di intitolare la puntata «Porto Tolle»: questo episodio, il 4, e il 2, girato a Fiume/Rjieka, sono i due più paesaggistici tra i 6 che compongono la prima stagione, quelli in cui lo svolgimento – ferma e ampia restando la trama sportiva – si lega più strettamente al luogo che alla parte psicologica, scientifica, economica o altro.
Ancora Daniela Scalia: «SPORT CRIME è un genere a sé, che contiene altri generi, infatti parlare di Sport può portare una puntata verso il legal drama, se c’è una disputa contrattuale, o il “medical” in caso di infortunio o aumento sospetto della muscolatura come nell’episodio 3, politico, (acquisizione di squadre, scissioni di nazioni), economico, etc.».
Per Luca Tramontin, ex seconda linea di Casale e Viadana è autore della serie c’è anche una perla attoriale: «I locali hanno fatto parti perfette, sia a Rovigo più legatamente allo sport, Stefano Bettarello, Raffaello Franco, Enrico Pizzardo e gli altri, che nelle immagini avventurose nel delta. Ma il botto viene da Giovanni Previato , atleta e poliziotto, che ha avuto un ruolo lungo, da co-protagonista, con dialoghi, piani sequenza, movimenti lunghi, interazioni. Il regista gli ha chiesto se non abbia mai pensato di fare l’attore. Lui dice di non aver esperienze precedenti. Rivedendolo al montaggio sembra davvero di sì, chiederò ai suoi colleghi della Questura di indagare a sua insaputa».
Non riesce a non scherzare – nella serie televisiva e nella vita – l’ex rugbista che ha voluto restare qualche minuto da solo nel campo 1 del Battaglini dopo la cena di fine riprese.
C.S.