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Volley ai giorni del Coronavirus

Volley: anche il mondo della pallavolo deve rispettare le regole sul contenimento della diffusione del conosciuto ormai COVID-19.
3 Aprile 2020 Stampa articolo

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Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, pubblicato mercoledì sera è stato piuttosto chiaro: “…Sono sospese altresì le sedute di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, all’interno degli impianti sportivi di ogni tipo…l’Italia resterà in zona rossa fino al prossimo 13 aprile per affrontare l’emergenza coronavirus…” e ai divieti già in vigore è stato aggiunto: “gli sportivi non potranno allenarsi in gruppo all’interno di strutture al coperto”.

A questo punto non ci sono più possibili interpretazioni, il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, così ha dichiarato lo stop allo sport professionistico, senza riserva alcuna.

Ma il mondo sportivo non ha accettato di buon modo questa decisione. Molte lamentele da parte dei Dirigenti e Presidenti, un respiro di sollievo da parte degli atleti. Piero Garbellotto, Presidente dell’Imoco Volley di Conegliano ha così dichiarato: “Chiudere i campionati è come chiudere un’azienda e non è semplice come spegnere una lampadina”.

Seppur pochissime, nonostante i campionati sospesi, le società sportive impegnate negli allenamenti. Su tutte ha fatto clamore il caso Monza Volley (maschile e femminile). I giocatori della società lombarda sono stati “precettati” dopo la dichiarazione fortissima della Presidente Alessandra Marzari che ai giornali ha affermato la possibile rescissione del contratto per chi si fosse rifiutato di allenarsi in questo periodo.

volleyL’assemblea delle società del volley si riunirà a breve per decidere il futuro dei campionati di A1 (14 società) e A2 (20 società). Sarà una decisione difficile perché andrà a coinvolgere di conseguenza anche la serie B e le categorie minori.

Pareri diversi e contrastanti trai i tifosi e tecnici, chi è pro chiusura definitiva dei campionati, chi è per il loro proseguimento. Tutti ovviamente d’accordo che prima viene la sicurezza degli atleti dei dirigenti e degli stessi tifosi. La salute viene prima di tutto.

La questione è molto accesa, se ne parlerà a lungo. Il Covid-19 ha modificato abitudini e ritmi di tutto il mondo sportivo. Questi cambiamenti sono difficilmente condivisibili da parte di tutti, perché oltre al fattore umano saranno toccati interessi economici che faranno la differenza anche dopo la fine dell’emergenza.

Una domanda su tutte: “Le società sarebbero in grado di garantire gli stipendi con questo scenario economico?”, ma in ogni caso gli atleti stranieri potranno tornare in Italia?volley

 Sono queste, tra tutte, le domande che probabilmente rimbalzano in testa ai vertici dirigenziali. Si dovrà aspettare.

Per ora, come un mantra possiamo solo dire #andratuttobene…ma intanto #iorestoacasa.

Buono Sport a Tutti.

Per www.agorasport.it  Alessio Marini

Foto www.livephotosport.it  Lisa GUGLIELMI all rights reserved.

 

Alessio Marini



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