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Monti Rugby, Under 16 orgoglio e punta di diamante della filiera

18 Marzo 2020 Stampa articolo

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ROVIGO – Giacomo Cova ha preso in mano l’under 16 della Monti Rugby Rovigo Junior due mesi fa. Partito come coach di under 12 e 14 (in coabitazione rispettivamente con Matteo Milan ed Emanuele Pegoraro) è stato promosso dopo il forfait causa forza maggiore di Massimiliano Ravalle (motivi di lavoro) e Daniel Faasen (trasferimento in Spagna). Per lui quindi una nuova avventura in quella che, mancando l’under 18, è a tutti gli effetti la punta di diamante delle giovanili rodigine e il punto finale della “filiera”, sempre col supporto e sotto l’ala del coordinatore tecnico e referente del progetto Joe McDonnell.

Che situazione hai ereditato?

“L’incarico è arrivato un po’ a sorpresa durante le feste di Natale e l’opportunità, dopo dieci anni in rossoblù, era troppo ghiotta per non accettare la sfida. Ho trovato un gruppo solido, con tanta voglia di fare, 22 amici che amano nel profondo questo sport al di là delle normali dinamiche dovute all’età. Siamo stati tutti giovani e sappiamo bene che l’adolescenza è un momento critico della vita ma devo dire che i ragazzi hanno la testa sulle spalle”.

Pensi che qualcuno tra loro potrà fare strada un giorno?

“Credo di sì e per un motivo semplice: il progetto Monti prima che rugbisti vuole crescere e far maturare degli uomini. Ecco il senso degli incontri formativi con allenatori ed educatori, Joe (McDonnell, ndr) cura al massimo i dettagli e punta su cultura, presa di coscienza, impegno e rispetto delle regole: normale che se cresciamo noi crescano di riflesso anche loro e inevitabile che alla fine qualcuno con talento possa sbocciare approdando in prima squadra…”.

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Quali i margini di miglioramento di questo gruppo? 

“Sono giovani e hanno la volontà, bisogna dare tempo al tempo e non serve fretta, c’è chi cresce e matura prima, chi dopo e qualcuno che deve ancora ‘esplodere’. Insomma, sono fiducioso, anche perché percepisco chiaramente entusiasmo”.

Rapporti con team manager e genitori?

“Mai avuto alcun problema fin dall’inizio. D’altro canto con Alberto Bolognini e Andrea Savogin (i team manager, ndr) ci si conosce e frequenta da tempo, ho avuto i loro ragazzi con me in under 8. Dovete capire che prima che una squadra e una società, qui da noi siamo e ci sentiamo come una grande famiglia dove periodicamente ci si ritrova. Coi genitori c’è grande rispetto, anche loro mi conoscono già”.

Punti di forza ed eventuali aspetti da migliorare.

“Nel primo caso torno a ripetermi e dico senz’altro entusiasmo. Cosa migliorare? La dedizione al lavoro dev’essere costante ma come detto molto dipende anche dalla fase della crescita che i ragazzi stanno affrontando nella vita prima che in campo. Non è una critica generale, certe situazioni un bravo allenatore deve saperle vedere e intervenire altrimenti vanno a incidere sulle dinamiche di gruppo. Niente al di fuori della norma, comunque”.

Come prosegue l’attività a distanza in tempi di coronavirus?

“Devo dire che non è facile, è una situazione nuova e la viviamo pertanto come una sfida. Heather (Charlotte-Porter, preparatore atletico, ndr) sta dando i compiti ai ragazzi via whatsapp, si tratta di lavoro fisico anche perché a casa specie, penso a chi vive in appartamento e non ha un giardino, non sempre si può utilizzare il pallone”.

Come motivare nel frattempo i ragazzi ?

“Ci sentiamo in chat, sono connesso e in contatto costante e quotidiano. Sono carichi a mille”.

Sei preoccupato che lo stop possa incidere sul rendimento?

“Sinceramente no anche se il momento è piuttosto balordo. Per quel che posso dire dopo soli due mesi li ho presi entusiasti e quella voglia di fare e di tornare in campo la sento e vedo tutti i giorni. Non vediamo l’ora che arrivi il momento…”.

Di seguito la rosa dell’Under 16: Juan Dal Betto Gambardella, Filippo Savogin, Tommaso Ruzzante, Benedict Nwora, Filippo Tomasi, Gabriel Catalin Golai, Riccardo Mizzon, Destiny Osawe, Pietro Casotto, Riccardo Casotto, Leonardo Nordio, Luca Bekshiu, Nicola Bolognini, Geremia Bozzato, Federico Casula, Leonardo Gheller, Riccardo Grano, Giacomo Perini, Marco Rondina, Leonardo Zenato, Massimiliano Zorzetto, William Andrioli.

C.S.



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