Intervista al tecnico Scalabrini di Progetto Vista Triathlon
ROVIGO – Paolo Scalabrini è il tecnico che segue per Progetto Vista Triathlon la preparazione degli atleti della società rodigina. Scalabrini però ancora oggi fa anche partecipa ad alcune gare, infatti lo abbiamo visto essere tra i protagonisti al Triathlon di Arona. Poiché già da sabato parte la seconda parte di stagione abbiamo deciso di sentirlo per farci raccontare ciò che è successo nella prima parte.
Lei quando ha iniziato a gareggiare e che cosa l’ha spinta verso questa disciplina?
“Ho iniziato con le corse podistiche fin da bambino per arrivare ad esprimermi nei primi anni 90 a buon livello regionale nel Cus Ferrara con personali di 1h09’ nella mezza e 2h31 in maratona. Già da allora mi aveva particolarmente affascinato l’emergente disciplina del triathlon e nutrivo una profonda ammirazione per gli atleti che lo praticavano. Nonostante fossi solo ventenne che già praticava a buon livello una disciplina sportiva mi organizzavo e in solitario andavo a vedere le loro gare e ne rimanevo estasiato. Nel 1991 un problema fisico mi impose nel periodo agonistico migliore uno stop di 2 anni e, per mantenermi attivo, comprai una bici da corsa. Da lì le prime gare di duathlon (corsa/bici/corsa). Nel 97 entrato a far parte del Padova triathlon come duatleta agonista ho imparato a nuotare (purtroppo solo a 35 anni) debuttando nel triathlon sprint di Marostica nel 99. Dopo aver accompagnato diversi compagni di squadra che allenavo al loro debutto nell’Ironman di Klagenfurth rimasi talmente estasiato dal clima vissuto in quella gara che l’anno successivo lo feci anch’io con un buon 10h05’ nonostante qualche problema in maratona per l’eccessivo caldo. Da lì è stato un continuare la pratica fino ad oggi con buoni risultati anche assoluti come un terzo posto a squadre nei campionati italiani di triathlon lungo nel 2004 e numerosi podi nelle categorie age group.
È molto difficile per i suoi atleti trovare il tempo di allenarsi tra gli impegni della famiglia e del lavoro?
“Premesso che tutti gli atleti che seguo sia compagni di squadra del Progetto Vista sia di altre società sono praticanti a livello amatoriale, nessuno dilettante o professionista, sono tutti talmente motivati che, in base alla loro disponibilità di tempo che si sono prefissati tra impegni lavorativi, famiglia e vita sociale, riescono con programmi personalizzati/diversificati, ad organizzarsi al meglio per praticare le tre discipline. Può sembrare complicato allenare tre discipline che, va detto, non si allenano quasi mai tutte e tre contemporaneamente, ma, paradossalmente, si beneficia di quello che viene definito “cross training” (allenamento incrociato) che permette che l’effetto allenante svolto su una singola disciplina di riflesso porti benefici in termini di miglioramento, compensazione, miglior recupero anche nelle altre 2 discipline. Pur allenandosi di meno nella singola disciplina si va quasi forte uguale a come se si praticasse solo quella. Il segreto sta nell’organizzarsi bene la giornata senza perdere tempo rispettando una buona alternanza tra l’attività fisica anche intensa e il buon riposo/recupero
Quanto differisce la preparazione per uno Sprint, un’olimpica, e un ironman?
La preparazione differisce molto per i ritmi richiesti durante le gare delle tre specialità, molto intenso negli sprint, intenso nell’olimpico, più orientato alla resistenza pura nell’Ironman; conseguentemente cambia molto il tempo mediamente da dedicare per un buon amatore agli allenamenti settimanali, rispettivamente 5/7h per la distanza sprint, 7/12h per la distanza olimpica e maggiore di 12h per la distanza maggiore”
Chi può affrontare le gare di triathlon?
“Le gare di triathlon possono essere svolte da tutti anche da persone disabili con le categorie riservate e un esempio su tutti può essere il famosissimo Alex Zanardi che nel triathlon ha trovato una inesauribile seconda giovinezza sportiva con risultati che considero pari se non maggiori a quando, normodotato, vinceva le gare di Formula 1 e Gran Turismo. Basta preventivamente svolgere una visita medico sportiva che accerti l’idoneità a svolgere attività anche agonistica e si possono iniziare allenamenti graduali nelle tre discipline delle quali, forse il nuoto risulta la disciplina che crea maggiori difficolta”.
Come valuta questa prima parte di stagione dei suoi atleti?
“Sono stati tutti molto bravi ad impegnarsi per portare a casa gli obiettivi di gare che si sono prefissati a inizio stagione ognuno per il proprio livello agonistico. È lungo l’elenco di gare con ottimi riscontri in categoria e non è simpatico fare distinguo all’interno di una società ma come esempi vale la pena citare Valentina Chiarelli debuttante per la prima volta che ha portato a termine un arroventato sprint a Parma, oppure, sempre debuttante Luca Banzato che dopo 2 tentativi non completati su distanza sprint per problemi con le acque libere che poi, tenacemente si è rifatto su distanza olimpica finendo molto bene l’impegnativo Bardolino. Ci sono poi atleti “navigati” come Mattia Luppi e Stefano Gobatti che, esprimendosi ad ottimi livelli per le rispettive categorie, sono spesso sul podio”.
Mi può commentare l’ironman di Zurigo di Soggiorni?
“Fabrizio Soggiorni per me rappresenta la regola (che conferma l’eccezione…) del talento, della persona che si è saputa costruire nel tempo pur svolgendo attività sportive diverse associate da sempre a un lavoro estremamente pesante come quello degli intonaci edili, dal quale ha saputo trarre gli aspetti positivi di massima capacità di adattamento a ogni situazione di disagio, umiltà, elevato senso di sopportazione della fatica sia fisica che mentale, e di riuscire sempre ad esprimersi ad ottimi livelli nelle più svariate discipline sia tecniche (es. snowboard, apnea, ping pong) che aerobiche, di fatica, come appunto nuoto, anche in acque libere, bici e corsa… Soggiorni è solo da un anno e mezzo che si allena nel triathlon e dopo un grave incidente alla schiena che lo scorso lo aveva completamente bloccato per oltre 6 mesi impedendogli la partecipazione all’Ironman di Zurigo. Quest’anno, svolgendo una preparazione proporzionata ai gravosi impegni di lavoro, dopo 3 debutti conseguenti nelle distanze sprint, olimpico e medio, è riuscito continuamente a migliorarsi (Medio di Arona in 4h44’, 8° di categoria M2) per portare a termine, devo dire con facilità “organica”, l’Ironman di Zurigo con un tempo solo funestato da un incidente meccanico pesante che lo ha tenuto fermo per più di un’ora. Chiunque avrebbe perso la testa come è stato in parte anche per lui, ma rimanendo concentrato è riuscito a risolvere la situazione e a finire comunque in modo brillante la gara. Nonostante l’età per le sue caratteristiche ha la capacità per ripetersi e portare l’asticella sotto il traguardo delle 10 ore”
Lei oltre ad essere il tecnico della società è anche atleta come affronta le due cose?
“Oltre che una professione è per me fonte di soddisfazione allenare persone comuni, giovani, padri/madri di famiglia e vederli che, migliorando, riescono a raggiungere gli obiettivi che si sono proposti spesso molto sfidanti. Una maratona, un trail lungo o un Ironman sono estremamente impegnativi da preparare e vedere che nel trasmettergli i criteri di allenamento e l’esperienza sviluppata, loro acquisiscono sicurezza nei propri mezzi, si migliorano sia fisicamente che mentalmente entrando appieno nella disciplina, diventa per me un feedback estremamente positivo. Come atleta invece, dopo molto anni di attività agonistica è sempre più difficile invece “autocondizionarmi” con allenamenti impegnati per cui devo spesso “alzare l’asticella” per pormi obiettivi sempre sfidanti… è l’unica leva che per ora funziona. Diversamente dovrei trovare una persona e mentalmente riconoscerla come mio allenatore (quindi di livello superiore come conoscenze, nuovi stimoli, nuovi allenamenti) ma penso che per il tempo a disposizione farei poi fatica a seguire”.
Un commento per le prossime gare.
“Sono imminenti le gare della seconda parte di stagione con nel prossimo week end a Grado un olimpico no draft per Mattia Luppi e Samuele Craparotta entrambi in buon stato di forma in preparazione per l’Ironman di Cervia del 21 settembre alla ricerca di un buon personale. A Suviana invece, sempre Olimpico no draft parteciperanno il sottoscritto insieme a Banzato e Zanforlin; Bosi invece sarà presente nel selettivo Olimpico di Lavarone. Seguiranno poi le partecipazioni di diversi atleti alle gare sprint e olimpico di Lido delle Nazioni e Peschiera. Sempre per rimanere nell’ambito di nuovi stimoli a fine ottobre insieme Mattia Luppi parteciperemo al mezzo Ironman di Marrakesh in Marocco. Con l’occasione anche il presidentissimo Daniele Toffoli svolgerà la gara a staffetta cimentandosi nella frazione in bici (90km) insieme alla figlia Chiara (nuoto) e al genero Mattia (corsa)”
C.S.