Intervista a Marco Demartini del Cipriani
ROVIGO – Il Cipriani Nuovo Basket Rovigo ha conquistato l’accesso alla semifinale play-off per la promozione in serie D, dopo le due nette vittorie contro la Pallacanestro Noventa. Ad attendere le Pantere, c’è il Team78 Martellago, secondo classificato nel girone Veneziano in regular season.
Uno dei protagonisti di questa grandissima stagione è senza dubbio Marco Demartini, classe ’96.
Marco, qual è il bilancio della stagione fino ad oggi?
“Direi molto positivo. Dopo un inizio un po’ difficile, nel quale abbiamo dovuto assemblare una squadra e coach nuovi, abbiamo giocato un girone di ritorno davvero incredibile. Pur consapevole di avere una buona squadra, la società ad inizio anno si era preposta i playoff come obiettivo, centrato con diverse giornate di anticipo. Ora siamo addirittura in semifinale, ma di certo non ci accontentiamo.”
Soddisfatto della tua personale stagione?
È stata un po’ travagliata a causa di problemi abbastanza importanti alla schiena. Tuttavia, grazie a coach Ventura e coach Lucchin, sto cercando di migliorare sempre di più ogni allenamento.”
Come ti trovi con questo nuovo corso del Basket Rovigo?
“Meravigliosamente. Quest’anno la nostra società si è rinnovata con persone, prima che semplici dirigenti, meravigliose. A partire del presidente, che non dorme nella notte per noi, fino ad arrivare al fotografo: sentiamo la loro vicinanza in una maniera incredibile. Ognuno ha un ruolo ben preciso e per noi giocatori ognuno di loro è un punto di riferimento fondamentale. Non ci fanno mancare davvero niente. Per quanto riguarda la squadra, è una questione davvero di cuore per me. Alcuni compagni di squadra mi conoscono praticamente da quando ero piccolissimo, il resto ormai lo conosco da anni e alcuni si sono inseriti alla perfezione quest’anno. Siamo una squadra dove ognuno ha il proprio carattere e nella quale cerchiamo di aiutarci in tutti gli aspetti, non solo nella pallacanestro. Ognuno di loro per me è come un fratello. Tecnicamente parlando, credo che quest’anno siamo davvero una squadra completa, con più persone che sanno fare cose diverse, con un bel mix tra giovani e meno giovani. Insomma, un bel puzzle da completare. Abbiamo un allenatore, Maurizio Ventura, che francamente è di un’altra categoria, e che giustamente pretende tanto e che cerca di tirare fuori il meglio da noi in ogni occasione.”
Dove può arrivare questo Rovigo?
“Speriamo il più lontano possibile. Stiamo davvero lavorando sodo agli ordini del nostro coach, al quale di certo non manca l’esperienza in questi momenti così delicati della stagione. Di certo non ci farà abbassare il livello di attenzione.”
Hai vissuto esperienze importantissime, a livello giovanile, con la maglia della 4T Ferrara. Ci puoi raccontare la tua esperienza fuori provincia?
“A Ferrara ho giocato 5 anni, facendo i campionati nazionali giovanili e un campionato di C2. È stata un’esperienza davvero importante per la mia crescita. Ringrazio i miei genitori e mio fratello, che hanno fatto grandi sacrifici pure loro per questa mia esperienza. Sono stati anni intensi e costruttivi, nei quali mi sono tolto delle grandi soddisfazioni, giocando contro le più blasonate società d’Italia e raggiungendo risultati molto importanti. Oltre ad avere avuto sempre allenatori molto preparati tra cui Andrea Diana (ora in A1), Augusto Conti, e un guru della pallacanestro italiana come Mario De Sisti, ho vissuto in un ambiente stupendo e con un taglio praticamente professionistico: compagni straordinari e persone eccezionali, fino ad arrivare al presidente Luigi Moretti, che mi ha sempre dimostrato la sua stima e fiducia. Di quegli anni mi è rimasta un’idea ben precisa di cosa voglia dire fare sport ad alto livello. Per un ragazzo di Rovigo, arrivare sin lì è stata davvero un’esperienza stupenda.”
Cosa manca, al basket polesano, per riuscire a raggiungere quei livelli visti fuori provincia?
“Storicamente a Rovigo facciamo fatica a partecipare a campionati (giovanili e non) di alto livello. In passato sono stati disputati campionati giovanili importanti, ma sono passati davvero molti anni ormai. Io sono ancora relativamente giovane, e non ricordo mai di aver visto un campionato di Eccellenza a Rovigo. Ci sono molte persone appassionate in questa città e nella provincia, oltre sicuramente a dei bravi giocatori che magari non hanno le opportunità per mettersi in mostra. Per questo è davvero un peccato che a Rovigo non si riesca mai a fare quello step in più, che servirebbe a tutti: società, giocatori e territorio. Ci perde solo Rovigo a vedere i propri ragazzi andare a giocare fuori. Sin da piccolo, nella nostra città ho visto solo molte piccole società isolate che ragionavano esclusivamente per se stesse, e questo non ha mai portato a niente. Io adoro la mia città e vedere questa situazione, che non è mai cambiata nel tempo, mi fa molto dispiacere. Speriamo che nel tempo le cose migliorino.”
Perché la scelta di tornare a Rovigo?
“Sono cresciuto guardando le partite di mio fratello, Matteo, al Palazzetto e quando lo vedevo pieno di gente, per me era una grande emozione. Ho sempre avuto il desiderio di giocarci, con la maglia della mia città. Quest’anno il Palazzetto è tornato ad avere un bel po’ di pubblico e posso confermare che giocarci con la scritta “Rovigo” sul petto è qualcosa di veramente unico. Tornare è stata soprattutto una scelta di cuore, e sono felicissimo di averla fatta.”
Qual è stato il momento più bello di questa stagione sportiva?
“Spero che il momento più bello debba ancora arrivare. Comunque, è davvero difficile trovare un momento preciso. Un momento chiave è stata la vittoria a Piove di Sacco, che è stata una svolta per il nostro campionato. Se devo trovare invece un bell’aspetto della nostra squadra voglio mettere in luce il nostro modo di affrontare qualsiasi difficoltà tutti insieme, guardandoci in faccia, come una vera famiglia. Sono davvero fortunato di fare parte di questa squadra e di questo progetto”.
Cosa ti senti di dire al pubblico di Rovigo, specie in vista di gara-1 di semifinale?
“Voglio davvero ringraziare tutte le persone che vengono a vederci in casa, ma soprattutto in trasferta. Per noi giocatori, vedere il Palazzetto cosi pieno ci dà una grande forza e spinta, perciò vi aspettiamo in tantissimi per le prossime importantissime partite”.
C.S.