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Paolo Venturini sfida il freddo siberiano e vince

30 Gennaio 2019 Stampa articolo

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Il 20 gennaio, ad Oymyakon, il luogo abitato più freddo del mondo, in Jakutia (Russia), Paolo Venturini ha compiuto quello che prima nessun uomo era mai riuscito a realizzare. Ad una temperatura di -52°C, con un picco di -52,6°C, il Sovrintendente della Polizia in 3h54’10” ha corso la distanza di km 39,120 da Tomtor ad Oymyakon. Le temperature sono state rilevate da una serie di termometri Delta OHM, certificati a livello mondiale.

Al suo arrivo Venturini ha detto “Uno dei ringraziamenti più grandi va sicuramente alle autorità della Federazione Russa. All’Ambasciata a Roma e al Governo della Repubblica di Sahka Yacutia. Grazie al loro supporto è stato più facile organizzare tutto questo. Nei miei tre viaggi in Jakutia mi hanno fatto conoscere non solo un territorio meraviglioso con una natura incontaminata, ma anche un popolo incredibile e tosto ma estremamente ospitale ed orgoglioso delle sue tradizioni!”

La Jakutia è una repubblica della Russia, situata nella Siberia orientale. Il suo territorio vastissimo (più di 3 milioni di km²) ne fa la più estesa unità amministrativa del mondo.

L’ultima sua impresa, prima di correre nel luogo più freddo abitato risale al 2017 quando in Iran stabilisce un nuovo primato mondiale, attraversando il luogo più caldo della terra, il Dasht e Lut, nel mese più caldo dell’anno. Partito dalle pendici dell’altipiano del Gandon Berian, dopo 75 Km arriva al villaggio di Shafiabad. Le temperature di 67°C ed un vento costante a 55 Km/h, hanno reso questo record, una prova epica.

Nel dicembre 2014 in Ecuador partito dal livello del mare dalla città di Guayaquil, in quattro giorni di corsa estrema, coprendo 231 km in condizioni climatiche limite, Paolo raggiunge i 5.500 mt. di quota del vulcano Chimborazo, il punto più distante dal centro della terra senza acclimatazione all’altura, senza assumere medicinali contro il mal di montagna e senza far uso di ossigeno artificiale. La sfida in parte non riesce in quanto l’obiettivo era quello di arrivare in cima al vulcano a 6.300 mt. Rimane comunque un record che nessuno al mondo è ancora riuscito a realizzare.

Il Sovrintendente della Polizia è stato ospite nel 2004 del Panathlon club di Rovigo dove ha raccontato ai rodigini presenti le sue imprese fino a quel momento che già risultavano notevoli. Da all’ora il suo curriculum sportivo è lievitato considerevolmente grazie alle numerose imprese da lui compiute.   

Foto di Matteo Menapace per gentile concessione di Paolo Venturini

 

 

Redazione



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