Beriotto: “la pallavolo è la mia valvola di sfogo”
Giorgia Beriotto è la regista di Fruvit ed è una new entry della squadra assieme ad altre giocatrici che hanno preso il posto di quelle “storiche”. Muove i primi passi nel volley, nella stessa società Tr@ma volley center, l’attuale Fusion volley, partecipando a tutti i campionati giovanili e di categoria vincendo diversi campionati Territoriali e ottenendo buoni piazzamenti in ambito Regionale. A 17 anni è già in serie C e dopo tre stagioni ottiene con la stessa squadra la promozione in serie B2 femminile.
La stagione successiva approda, al Volley Paese (TV) in B2 per poi passare la scorsa stagione, sempre in serie B2 al Fratte Santa Giustina (PD) disputando i play off.
Dove sei nata?
“A Venezia”
Quanti anni hai?
“22”
Che cosa ti ha spinto a giocare a pallavolo?
“Inizialmente le amicizie, avevo provato vari sport, ma ho scelto la pallavolo perché tutte le mie amiche più care facevano parte della mia squadra, fare allenamento era un piacere oltre che un dovere”.
Da quanti anni giochi?
“Questo è il nono anno”.
Quando hai iniziato?
“Ho iniziato a 14 anni, in terza media”.
Se non avessi giocato a pallavolo che cosa avresti fatto?
“Sarei stata indecisa tra nuoto e atletica, ma penso che alla fine avrebbe prevalso la seconda”.
Nel gruppo come ti trovi?
“Sono contenta di aver trovato un gruppo così coeso e affiatato. Ciò che c’era prima è molto palpabile nell’aria: la Fruvit è sempre stata una grande famiglia, mi piace vedere come non sia solo sport, ma anche rispetto e amicizia”.
Oltre alla pallavolo hai fatto qualche altro sport?
“Ginnastica da piccola e poi nuoto”.
Per te che cosa significa giocare a pallavolo?
“E’ la mia valvola di sfogo, quando entro in palestra per un po’ il mondo fuori tace”.
Qual è il palazzetto più bello dove hai giocato nella tua carriera?
“Il palazzetto di Trivignano, Venezia. Il più bello non per la struttura, ma perché ci sono tutti i ricordi dei miei primi anni”.
Oltre ad essere impegnata nella squadra che altro stai facendo?
“Sono al terzo anno della facoltà universitaria di Lingue a Venezia, e lavoro come hostess di terra in porto, sempre a Venezia”.
Come riesci a conciliare le tue attività con la pallavolo?
“La conciliazione non è mai stata facile per me. Purtroppo, sono una di quelle persone che vorrebbe riuscire a fare tutto, ma spesso sono costretta a rinunciare a qualcosa”.
Quali sono i tuoi hobby?
“Ho sempre amato molto la lettura, anche se ultimamente non ho la possibilità di ritagliare del tempo da dedicarle”.
Che cosa non vorresti sentirti dire dal tuo coach?
“Non vorrei mai e poi mai ci fosse una mancanza di rispetto”.
Che cosa vorresti sentirti dire dal tuo coach?
“Tutte le correzioni tecnico- tattiche possibili, il mio obiettivo primario è sempre crescere”.
Quali sono le tue prime sensazioni dopo queste partite?
“Penso che ci sia ancora tanto lavoro da fare. È una squadra quasi tutta nuova, quindi è necessario sforzarsi il doppio per raggiungere gli obiettivi. Sono sicura che affrontato il primo scoglio, sarà tutta in discesa”.
Secondo te quali sono tre punti di forza della squadra?
“Non voglio ancora sbilanciarmi: ho delle idee, ma tre partite di campionato non sono abbastanza per definire quali sono i nostri punti di forza”.
Letture preferite?
“Sono un amante dei grandi classici”.
Musica preferita?
“Non ho un genere preferito, ascolto un po’ tutto”.
Iole Sturaro