Nel 2020 l’educazione motoria dei giovanissimi sarà pari a zero
Fonte: Corriere della Sera a cura di Marco Bonarrigo e Domenico Calcagno
Qualche giorno fa la il Corriere delle Sera pubblicava i risultati di uno studio dai valori a dir poco agghiaccianti. “A scuola due ragazzi su tre non sanno fare la capriola. Sei 15enni su 10 non hanno forza nelle braccia e dimostrano poca resistenza”. Queste sono solo alcune righe, ma la cosa è piuttosto grave. “In prima media — racconta Sergio Dugnani, docente di Scienze del Movimento all’Università di Milano — due ragazzi su tre non sanno eseguire una capovolta in avanti: si bloccano, contorcono, accasciano su un fianco. Un tempo la capovolta si apprendeva in maniera naturale giocando, tra i 6 e gli 8 anni, dopo aver imparato a rotolare e strisciare. Doverla insegnare a ragazzi di 11-12 anni che pesano già 40 chili significa recuperare un ritardo”.: “La scomparsa del gioco di strada – afferma Annalisa Zapelloni, affermato docente negli atenei di educazione fisica romani – ha provocato danni incalcolabili.
Chi non si è mai arrampicato su un albero o su un muro non ha forza nelle braccia e nelle gambe ed è privo del senso dell’equilibrio. Vedo ragazzini in difficoltà se chiedi loro di saltare a piedi pari una riga disegnata sul pavimento. Non sono disabili: semplicemente non l’hanno mai fatto”.
Di questo passo nel 2020 bambini e adolescenti italiani raggiungeranno il grado zero delle capacità motorie. Uno studio dell’Istituto regionale ricerca educativa del Lazio stima che le qualità aerobiche (resistenza) di un adolescente italiano siano calate dell’1 % ogni anno dal 2005. Risulta che moltissimi quindicenni non sanno andare in bici, non corrono, e se possono non camminano. La conseguenza di tutto questo va a gravare sul fisico, il livello di mineralizzazione delle ossa si abbassa, non a caso i ragazzi si fanno più male di una volta. La loro muscolatura poco tonica porta problemi di postura e di stanchezza precoce. “Siamo difronte ad adolescenti con il fisico di anziani”.
Dati alla mano: In questo contesto, sperare in un miglioramento delle prestazioni sportive è utopico. In atletica leggera in Italia solo il 30% dei primati tra gli uomini (il 25% tra le donne) nelle categorie giovanili (12-18 anni) è stato stabilito nel nuovo millennio. In Francia e Gran Bretagna i primati «giovani» sono il 50%, negli Usa il 78% tra gli uomini e il 90% tra donne. I defunti Giochi della Gioventù arrivarono a coinvolgere quasi due milioni di studenti, gli attuali studenteschi solo piccole frazioni.
Bisogna darsi una mossa e stimolare i ragazzi all’attività, le possibilità ci sono le attività pure. Il territorio offre realtà sportive per tutte le esigenze, campi sportivi, piscine, parchi, palestre, Centri Coni, basta cercarle. Il Veneto in questo campo è tra le realtà più virtuose e di livello, gli atleti veneti primeggiano in molte attività sportive, ma qui non stiamo parlando di chi già pratica, ma di chi si dovrà avvicinare all’attività sportiva. Lo stimolo di muoversi deve partire dai genitori che devono essere loro i primi a mettersi scarpe e tuta per dare l’esempio. La situazione deve migliorare o sarà peggio per tutti, il 2020 non è poi così lontano.
Buono Sport a Tutti
Per www.agorasport.it Alessio Marini
Photo AMProgettoImmagine.it
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C.S.